lunedì 28 ottobre 2013

L'ora in piu'

Io DETESTO l'ora solare e AMO l'ora legale. Eppure ieri mi ha fatto comodo quell'ora in piu' che ogni anno il legislatore ci regala. Il mio problema, come quello di tutti quelli che vogliono fare tremila cose in un giorno, è il tempo. Ieri infatti avevo in programma (nell'ordine): far resuscitare il lievito madre che è in fase di quiescenza da giugno - ma di questo se ne parlerà in un altro momento-, cambio degli armadi (il mio, quello del marito e quelli dei figli), accompagnare la figlia in un noto magazzino di arredamento fai da te, con l'aggravante della folla di un giorno di festa, "defanghizzare" la divisa di rugby del figlio che, non so come abbia fatto, ma si è portato più di metà della terra di tutto il campo da gioco sulla maglietta,

martedì 15 ottobre 2013

Sbagliando s'impara (a cucinare...)


























L'idea è nata mentre frequentavo un corso di cucina di quelli dimostrativi, dove lo chef di turno cucina e i potenziali Gualtieromarchesididomani lo stanno a guardare. A parte il fatto che vedere e non provare a fare non è soddisfacente, neanche se dall'altra parte del tavolo ci sia lo spirito di Pellegrino Artusi, ma i piatti che poi ho assaggiato, in forma di boccone, sono stati davvero deludenti. Vicino a me, la mia amica Marilù ha cominciato a snocciolare una serie di commenti acidi che però, devo riconoscere, dipingevano perfettamente la situazione.

lunedì 23 settembre 2013

O tanto o niente....

Ovvero una crisi da pubblicazione. Chiamatelo come volete: il blocco dello scrittore, ansia da prestazione, vuoto creativo...
Fatto è che pensavo di avere tutto il tempo che volevo durante le vacanze, che mi sarei sbizzarita con nuove ricette, inusuali ingredienti, esotici profumi. Invece niente. Il tempo come sempre scappa dalle dita, i figli e la famiglia pretendono prepotentemente il loro spazio, gli amici che non vedi da una vita hanno la precedenza sulla voglia di cucinare, i luoghi che puoi visitare ORA e SOLO ORA non permettono creazioni culinarie. Insomma niente cucina nelle mie ferie.
E, al rientro, l'avvilimento per non avere pubblicato niente su queste pagine per tanto tempo mi ha avviluppato al punto tale da arrivare a pensare che forse avevo fatto uno sbaglio: il piccolo blog che avevo in mente non riusciva a prendere forma.

sabato 10 agosto 2013

Segreti e bugie
















Ovvero ciò che accade in certi piccoli paesini di Abruzzo quando si cerca di "carpire" una ricetta gelosamente custodita da pasticceri e nonne di famiglia. Mi sono incaponita nel cercare di preparare le cosidette "pizzelle pescolane", biscottini sottili e friabili al profumo di cannella.Sono anni e anni che passo una parte delle mie vacanze estive a Pescocostanzo e, oltre allo spaghetto alla chitarra, non sono andata. Questo agosto, con la scusa di pubblicare qualcosa di interessante su queste pagine, ho indossato la mia migliore faccia di tolla e ho cominciato a chiedere informazioni sulle pizzelle a destra e a manca. Sono partita ambiziosamente dal pasticcere del paese, ma, ovviamente, la ricetta è segreta e più di sapere gli ingredienti in ordine sparso, non ho ottenuto. Sono passata quindi alla fruttivendola, che durante le feste agostane, sforna pizzelle a tutto spiano vestita con il tipico costume pescolano. Ma anche qui poco successo: ho estorto solo un'informazione fondamentale circa l'impasto e la procedura di "sbattimento" sulla spianatoia.

domenica 4 agosto 2013

Qui Gaeta....

























Sono anni, direi forse tutta la vita, che in estate mi affaccio per qualche tempo su quel litorale che fu la patria della nutrice di Enea, citato da Dante e Virgilio, pieno di storia e di tradizioni.
In tutta onestà, quando ero più piccola, la cosa di Gaeta che mi colpiva di più era che, nel carcere militare, vi era rinchiuso Kappler, feroce criminale nazista: nella mia fantasia infantile, ero strasicura che prima o poi sarebbe evaso e mi avrebbe tagliato a fette mentre dormivo. Quindi si direbbe più un incubo... Invece, con il passare degli anni questo posto è diventato magico e affascinante. Ogni volta che ci arrivo, guidando la macchina dopo ore di viaggio, vederla da lontano stesa sul mare mi fa aprire il cuore e un involontario sorriso appare sulle mie labbra: ancora qualche giorno da passare qui. Mi piace andare a piedi da Serapo, la lunga spiaggia dalla sabbia finissima e dorata, a Gaeta medioevale (così è chiamata oggi tutta la parte non andata distrutta dalle guerre), mi piace vedere il mare che lambisce i margini dei marciapiedi, mi piace scoprire ogni volta la maestosità delle chiese, mi piace anche mangiare un pezzo di tiella sul molo della Sanità con i piedi penzoloni che sfiorano l'acqua.

giovedì 18 luglio 2013

Un regalo inaspettato



















Tornando a casa l'altro giorno, nell'aprire la porta di casa, ho trovato all'ingresso una cassettina di quelle del fruttivendolo, con le assi di legno che, anche se le guardi soltanto, ti trovi mille schegge sulle dita. Non avevo ordinato nulla dal "gioielliere" da cui di solito mi rifornisco (apro piccola parentesi per mettere in evidenza come sia cambiato il mio modo di fare la spesa nel passaggio da Napoli a Milano. L'ordinativo meriodionale: 2 kg di melanzane, 1kg e 1/2 di pomodori, 1 kg di zucchini, 3 kg di patate, ecc. L'ordinativo milanese: 3 melanzane, 2 zucchine, 6 patate. I pomodori non li compro più perchè, gira e rigira, non sono mai riuscita a trovare qualcosa degna di questo nome), così ho indagato e ho scoperto che la cassettina era un gentile omaggio di Flora, amica rumena di vecchia data. Aveva passato un giorno di lavoro in campagna a estirpare erbacce e a raccogliere frutta e ortaggi e, avendo le mie chiavi di casa, aveva poi pensato di farmi cosa gradita lasciandomi una vasta "gamba" del risultato del suo lavoro.

lunedì 8 luglio 2013

Improvvisamente l'estate (forse.....)







Approfitto di questa inaspettata giornata di sole (e di certe "super" albicocche trovate al mercato) per incrementare il numero dei miei esperimenti nell'uso di uno stampo in silicone comprato da una mia cara amica francese. Si tratta di una innovativa soluzione rispetto ai normali stampi in silicone (info le trovi qui): è nero, con una sottilissima fibra all'interno che gli permette massima flessibilità, consente una sformatura perfetta sia a caldo che a freddo e il grande assortimento di forme stimola la produzione anche se sai che poi dovrai assaggiare (e di conseguenza ingrassare, anche quando hai deciso di metterti a dieta....).
Riprendendo il discorso del post di "inaugurazione", credo di poter affermare con assoluta sicurezza, che mia nonna, questa ricetta, non l'avrebbe mai provata. Le albicocche con il cioccolato non rientrerebbero nei suoi canoni di cucina, figuriamoci l'accoppiata con il rosmarino. Ma invece il bello è proprio il profumo che la pianta aromatica riesce a dare a questo dolce da servire fresco e non freddo. Il (secondo) bello è anche poter giocare con gli ingredienti in accoppiamenti insospettati: è questo che oggi mi differenzia dalla cucina di allora, legata fortemente alla tradizione.
Quindi a seguire la ricetta trovata su un ricettario francese, ma personalizzato come sempre mi capita quando si tratta di sperimentare. Le foto di questa ricetta, eccezionalmente, sono di mia nipote Aurora Giordano, ospite per un giorno a Milano.
Sperando in altre giornate come questa e che l'estate sia davvero cominciata..... buon divertimento!  

Semifreddo alle albicocche e rosmarino

Per la daquoise alle mandorle:
20 g di burro
90 g di zucchero a velo
120 g di albume (circa 4)
120 g di farina di mandorle
30 g di zucchero semolato

Per la composta di albicocche:
500 g di albicocche mature
100g di zucchero semolato
2 rametti di rosmarino fresco
2 g di colla di pesce

Per la mousse:
100 g di crema spalmabile alla nocciola ( :-) )
200 g di panna fresca da montare
15 g di zucchero vanigliato (no vaniglina)

Moule tablette Flexipan

Preparare prima la daquoise, riscaldando il forno a 180° e ponendo lo stampo su una placca affinchè si mantenga ben orizzontale. In un piccolo pentolino riscaldare appena il burro e lasciarlo intiepidire; in una ciotola mescolare lo zucchero a velo e la farina di mandorle. Montare a neve ferma l'albume a cui unire poco alla volta lo zucchero semolato: montata la meringa, unire delicatamente alla farina e allo zucchero.
Infine unire una piccola parte del composto al burro tiepido affinchè si possa distendere ma non smontare, poi mescolare delicatamente anche la parte restante. Versare nello stampo, pareggiare con una spatola e infornare per 20 minuti circa. lasciare raffreddare prima di sformare.
Intanto tagliare le albicocche lavate in piccoli cubetti e porle a fuoco dolce in un pentolino con lo zucchero e pochissima acqua e lasciarle cuocere per una decina di minuti, finchè non risulteranno sfatte. Aggiungere quindi i rametti di rosmarino, abbassare ulteriormente la fiamma, coprire con un coperchio e lasciare in infusione a fuoco bassissimo per 15 minuti circa. Bagnare la colla di pesce in acqua FREDDA e quando completamente idratata e morbida, aggiungere al composto, prelevando prima i rametti di rosmarino e spegnendo il fuoco.
Disporre la composta nello stampo e lasciare in freezer almeno 30 minuti.
In un pentolino fare sciogliere a bagno maria la crema spalmabile, poi, una volta tiepida, aggiungerla in 1/3 della panna fresca precedentemente montata. Una volta amalgamato il tutto, unire delicatamente il resto della panna montata. Una volta trascorso il tempo di refrigerazione della composta di albicocche, sformare e mantenere in frigo, poi foderare lo stampo e i bordi con la mousse, tagliare in due orizontalmente la daquoise e metterne una delle due metà sulla mousse, unire la composta fredda e infine il secondo strato di daquoise.
Lasciare indurire in congelatore per 3 ore, poi conservare in frigo.
Prima di servire, portare a temperatura ambiente almeno un'ora.